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“Io son ben piccola cosa” : bambini ed educazione negli anni del fascismo (1922-1943)

Authors
  • Verkindt, Loann
Publication Date
Sep 06, 2021
Source
HAL-Descartes
Keywords
Language
Italian
License
Unknown
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Abstract

In quale quadro culturale e morale i bambini italiani sono cresciuti durante il fascismo? Come hanno guardato ai precetti imposti loro? Grazie a un corpus di quaranta quaderni scolastici valdostani e piemontesi, che abbiamo studiati nei loro dettagli linguistici e nel loro contenuto statistico, abbiamo cercato elementi di risposta a queste domande e abbiamo evidenziato il modo in cui i bambini, scolarizzati alle elementari, si confrontavano con i numerosi imperativi educativi che la scuola, la religione e l’ideologia fascista trasmettevano loro. I bambini dovevano inculdersi in un tempo “inquadrato”, incentrato sul dovere di studiare e lavorare, di vivere da buon cristiano e di partecipare alle celebrazioni fasciste e patriottiche. Inoltre, si chiedeva loro di assimilare un insieme di precetti morali basati sulla disciplina del corpo, l’etica della colpa e l’educazione all’obbedienza e al sacrificio patriottico. Lo studio della ricezione di questi diversi precetti dai bambini mostra che le tradizioni scolastica, religiosa e patriottica furono abilmente ricuperate dal regime fascista. La fascistizzazione appare allora come il compimento di un processo culturale di lunga durata. Dal punto di vista dei bambini, la struttura culturale e morale che ne risulta consisteva in un sincretismo che gravava sulle loro spalle, facendo sentire loro la distanza che li separava dai modelli di virtù, d’ordine e di dedizione che venivano dati.

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